Imparare a dormire by Fabio Leonardi

Imparare a dormire by Fabio Leonardi

autore:Fabio Leonardi [Leonardi, Fabio]
La lingua: ita
Format: epub
editore: Ponte alle Grazie
pubblicato: 2024-07-19T06:39:13+00:00


6. Devo leggere per stancarmi!

Nell’immaginario comune, vi è la radicata convinzione che più si è stanchi più si dorme, e quindi la stanchezza è vista come alleata del sonno. Tale convinzione si basa, in effetti, su un dato incontrovertibile: il sonno sembra essere la risposta naturale alla stanchezza, poiché genera sensazioni di riposo e ha dunque un effetto ristoratore sugli stati di affaticamento psichico e fisico.

Tuttavia, anche in questo caso, le cose non sono così semplici e lineari. Innanzitutto, se la stanchezza è dovuta a un’attività motoria, terminata poco prima di coricarsi, il livello di attivazione psico-fisica sarà talmente elevato da contrastare con la possibilità di dormire. Infatti, come sanno bene tutti coloro che praticano sport, gli allenamenti serali, o peggio ancora le competizioni, interferiscono pesantemente con il sonno nelle ore immediatamente successive alla prestazione sportiva, tanto che può essere necessario dover attendere diverso tempo prima di riuscire a dormire.

Inoltre, anche in assenza di attivazione motoria nelle ore precedenti il sonno, le persone a volte affermano di non riuscire a dormire nonostante si sentano molto stanche, o addirittura proprio perché sentono di essere troppo stanche. D’altra parte, se la stanchezza fosse sufficiente per dormire, non esisterebbe l’insonnia, dato che gli insonni sono individui notoriamente molto stanchi che, tuttavia, non appena si coricano nel letto, si sentono svegli e vigili, o comunque incapaci di prendere sonno.

Certamente si può dire che la stanchezza aiuta a dormire, nel senso che è una di quelle condizioni che agevolano il sonno, come l’assenza di luce e rumori. Quando un individuo non riesce ad addormentarsi, inizia spesso a pensare di non essere sufficientemente stanco, e quindi escogita un’attività per stancarsi, magari compatibile con lo stare a letto. In questi casi, la scelta ricade quasi sempre sulla lettura.

Non di rado, la lettura viene utilizzata come strategia preventiva contro l’insonnia: numerose persone, temendo di non dormire, pianificano in anticipo questa tentata soluzione e iniziano a leggere appena si coricano nel letto.

A volte, coloro che leggono a letto affermano che tale attività concilia il sonno, tanto che spesso devono interrompere la lettura perché sentono sopraggiungere il sonno. Tuttavia, analizzando più attentamente le loro routine quotidiane, emerge come spesso essi dormano anche quando, per qualche ragione, non leggono.

Altre volte, si verificano effetti opposti, per il fatto che la lettura si fa talmente avvincente che ci si ritrova attivamente coinvolti nei contenuti del libro e si perde il momento del sonno. D’altro canto, vi sono anche innumerevoli esperienze di insonni che leggono molto, fino a quando per stanchezza non riescono più a proseguire, senza però che questo si traduca in un sonno profondo e ristoratore.

In sintesi, per coloro che non soffrono di insonnia, leggere sembra essere un mezzo che li accompagna piacevolmente nel mondo del sonno. Al contrario, per coloro che hanno problemi di sonno, leggere sembra essere solo un modo per aumentare la propria stanchezza senza che questa si trasformi in sonno.

In effetti, un’analisi più approfondita rivela come l’attività di lettura possa implicare lo sviluppo di assetti mentali differenti, con conseguenze opposte, in funzione delle ragioni per cui viene intrapresa.



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